Acciaierie Venete, nell’ambito del proprio piano di sviluppo ed efficientamento dei processi produttivi, ha recentemente completato, presso lo stabilimento di Padova, un importante investimento incentrato sulla metallurgia secondaria.
Il progetto rende convergenti le prerogative, classicamente considerate antitetiche, della qualità e della produzione. Le strategie per il miglioramento della qualità si trasformano in leve per l’evoluzione degli impianti e della loro efficacia produttiva consentendo l’ampliamento dell’offerta di acciai speciali da ingegneria.
I lavori di installazione ed avviamento dei nuovi equipaggiamenti sono stati portati a termine senza interferire con l’operatività del reparto, garantendo in questo modo la continuità delle produzioni e delle forniture.
La metallurgia secondaria rappresenta un’area chiave per i progetti di sviluppo dell’azienda in termini di nuovi prodotti, miglioramento e consolidamento dei livelli qualitativi standard, incremento della produttività, creazione di know-how e qualificazione del personale.
Il nuovo assetto impiantistico del reparto fuori forno, unico nel suo genere nel contesto della siderurgia italiana, è ora composto da: 3 forni siviera (LF), 2 impianti di degasaggio (VD) ed 1 postazione di scorifica meccanizzata. A tali caratteristiche si somma anche la capacità di aggiungere determinate ferroleghe sottovuoto. La gestione del processo di affinazione è coadiuvata da funzioni di automazione dedicate ed interconnesse.
Dal punto di vista qualitativo, il nuovo set-up consente di raggiungere i seguenti obiettivi strategici:
Nell’ottica dell’impatto sugli indicatori della produzione i primi riscontri risultano allineati rispetto alle attese in quanto:
Tali progressi nella metallurgia secondaria si inseriscono in un programma di innovazioni tecnologiche necessarie per mantenere la leadership a livello europeo nel settore degli acciai speciali.